Un passo decisivo per la tutela dei professionisti della sanità. Con l’entrata in vigore della legge 171/2024, pubblicata in Gazzetta Ufficiale il 25 novembre, si avvia una stretta senza precedenti per contrastare le aggressioni al personale sanitario e i danneggiamenti delle strutture di assistenza. Tra i punti chiave del provvedimento figurano l’arresto in flagranza differita per chi aggredisce operatori sanitari e sanzioni più severe per i reati commessi ai danni delle strutture.
L’Ordine delle Professioni Infermieristiche accoglie positivamente l’introduzione di queste misure. Ivan Bufalo, presidente dell’Ordine, sottolinea l’importanza politica e sociale del provvedimento: «Questo rappresenta un segnale chiaro da parte dello Stato: la violenza contro chi tutela la salute pubblica è intollerabile. Ogni anno oltre 130mila infermieri sono vittime di aggressioni fisiche o verbali, un dato che richiedeva un’azione concreta e risolutiva. La legge 171/2024 costituisce una risposta necessaria e offre finalmente una base normativa per proteggere la dignità e la sicurezza di tutti i professionisti della sanità.»
Bufalo, tuttavia, richiama l’attenzione sull’urgenza di un impegno strutturale e culturale: «Una legge, per quanto importante, non basta. È necessario che istituzioni, aziende sanitarie e società civile lavorino insieme per promuovere il rispetto delle figure sanitarie e garantire un utilizzo corretto delle strutture pubbliche. La prevenzione passa anche attraverso una rieducazione del rapporto tra cittadini e sistema sanitario.»
Episodi come l’aggressione avvenuta il 25 novembre presso l’ospedale di Ciriè, in cui un infermiere è stato colpito con un calcio all’addome da un paziente, evidenziano quanto il problema sia grave e diffuso. L’aggressore, un 26enne già noto alle forze dell’ordine, è stato arrestato grazie alle nuove disposizioni previste dalla legge. «Questo dimostra che gli strumenti per intervenire ci sono, ma è fondamentale che vengano applicati con rigore» aggiunge Bufalo.
Per l’Ordine, la legge 171/2024 deve essere un punto di partenza per costruire un ambiente di lavoro sicuro e rispettoso. «Monitoreremo l’applicazione della normativa, chiedendo alle istituzioni un impegno costante affinché le nuove misure siano realmente efficaci. È solo attraverso un’azione congiunta e continua che potremo garantire un futuro dignitoso e sicuro ai professionisti della sanità, pilastri insostituibili del nostro sistema di welfare» conclude Bufalo.