Massimiliano Sciretti, presidente dell’Ordine delle Professioni infermieristiche di Torino, vuole fare chiarezza dopo l’intervista uscita venerdì (23 aprile) sul quotidiano “La Repubblica”.

Un articolo nato come replica alle dichiarazioni apparse il giorno prima di una infermiera 40enne che lavora in un grande ospedale pubblico e che ha annunciato apertamente di non vaccinarsi. L’infermiera si è rivolta a un avvocato per valutare le strade per resistere all’obbligo di vaccinazione, scattato lo scorso 1 aprile per il sanitari.

«Dichiarazioni come quelle fatte dall’infermiera sulle pagine di Repubblica – aggiunge il presidente – sono da considerarsi gravi perché veicolano dubbio e perplessità sui vaccini e sono anti-scientifiche. Ma ovviamente OPI Torino non deciderà in modo autonomo: ci atterremo invece al decreto che sancisce l’obbligatorietà dei vaccini anti-Covid per chi esercita professioni sanitarie e valuteremo il percorso da intraprendere proprio sulla base di quanto indicato in quel documento».

Il Presidente Sciretti tiene a precisare che l’intervista fa quindi riferimento a quel singolo caso e non va generalizzata: «Fortunatamente si tratta di pochi casi isolati di reticenza che tuttavia mettono a rischio personale e pazienti. Un comportamento inaccettabile che va contro il nostro codice deontologico».

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