«Buon passo avanti ma servono indennizzi per tutti gli infermieri, è la professione intera che deve essere valorizzata».
In risposta all'accordo siglato questa settimana al Palazzo della Regione Piemonte riguardante l'indennità di Pronto soccorso per il personale infermieristico e delle professioni sanitarie, il Presidente dell'Ordine delle Professioni Infermieristiche di Torino, Ivan Bufalo, dichiara: «Accogliamo con favore l'accordo raggiunto tra la Direzione Sanità della Regione e le Organizzazioni Sindacali destinata al personale infermieristico e delle professioni sanitarie di Pronto Soccorso, ma non vanno alimentate disparità tra infermieri che, pur con le differenze del caso, svolgono il loro lavoro con il medesimo impegno e con la medesima professionalità».

 


Questo provvedimento prevede un investimento di 4 milioni 394 mila euro, che consentirà di raddoppiare l'indennità al personale del Comparto Sanità come ristoro per il disagio a cui sono sottoposti i dipendenti nei servizi di Pronto soccorso. A questi si aggiungono altri 5 milioni 864 mila euro in prestazioni aggiuntive, per ciascuna delle annualità 2024, 2025 e 2026, al fine di far fronte alla carenza di personale sanitario nelle Aziende Sanitarie Regionali, riducendo le liste d'attesa e il ricorso alle esternalizzazioni.
«Detto che l’intervento a favore delle infermiere degli infermieri dei Pronto Soccorso era un atto doveroso, è importante sottolineare che il riconoscimento del valore della professione infermieristica non può limitarsi esclusivamente al personale dei Pronto Soccorso – prosegue Bufalo – La carenza di infermieri mette in sofferenza ogni contesto di cura e, non solo nelle aree critiche ma anche in ogni area di degenza e sul territorio, gli infermieri svolgono una funzione indispensabile per la tutela della salute delle persone, operando in un sistema assai complesso e con elevatissime responsabilità. È la professione intera che deve essere valorizzata e finché non si agirà con concretezza non si realizzeranno i presupposti necessari a contrastare il fenomeno dell’abbandono della professione e a favorire l’ingresso di nuove leve. Al contempo nelle Aziende Sanitarie vanno però realizzate le condizioni organizzative necessarie affinché gli infermieri che ci sono possano lavorare al meglio delle loro possibilità».
Conclude il Presidente: «Per quanto di nostra competenza e di concerto con tutti gli Ordini delle Professioni Infermieristiche del Piemonte, confermiamo la piena disponibilità a lavorare insieme alle autorità regionali per identificare i giusti interventi da attuare. Abbiamo in primo luogo a cuore la tutela della salute dei cittadini e non può esserci tutela della salute dei cittadini senza una contestuale tutela dell’agire professionale».

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